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Banditi della Acqui

- versione mp3 liberamente tratta da: Materiale Resistente, 1994 -

intepretata da

Yo Yo Mundi

Paolo Enrico Archetti Maestri chitarre, voce solista
Andrea Cavalieri basso elettrico
Eugenio Merico batteria
Fabio Martino fisarmonica
Fabrizio Barale chitarre

musiche: Paolo Enrico Archetti Maestri
testo: tradizionale (tratto da i Canti della Resistenza Italiana, di A. Virgilio Savona e M. L. Straniero, Rizzoli, 1985).

gli Yo Yo Mundi ringraziano il professor Franco Castelli e l'ISRAL (Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria)

www.yoyomundi.it

Qualche cenno sulla storia della Divisione Acqui e il testo della canzone "Banditi della Acqui".

Gli 11.700 uomini e ragazzi della Divisione Acqui, ciascuno con la sua piccola storia, erano contadini, operai, impiegati, professori, ingegneri costretti dalla sorte a trasformarsi in guerrieri per tenere fede a un giuramento.
Dopo l'armistizio dell'otto settembre 1943, l'esercito italiano - e in particolare la Divisione Acqui nelle isole di fronte alla Grecia - fu abbandonato a se stesso in balia della Storia.
Badoglio e il suo governo fantoccio comunicando la firma dell'armistizio di fatto abbandonarono al loro - tragico - destino ognuno di quei ragazzi, ognuno di quegli uomini.
Chiamati a scegliere tra la vita e l'onore scelsero l'onore sacrificando la vita e scrivendo probabilmente - come afferma Alfio Caruso nel libro Italiani dovete morire (Premio Acqui Storia 2001) " la pagina più nobile dell'esercito italiano nella seconda guerra mondiale".
Un privilegio costato la vita a 9.406 di loro.
La Divisione Acqui che presidiava le isole di Cefalonia e Corfù rifiutò di arrendersi ai tedeschi e combattendo con disperato valore fu sopraffatta e massacrata.
Queste tragiche vicende si inseriscono nel quadro più ampio della resa italiana agli anglo-americani, quando le nostre forze armate, totalmente impreparate al rovesciamento di fronte e abbandonate senza direttive, furono travolte e disperse dalla pronta reazione tedesca.
Era il duro prezzo della guerra fascista, disastrosamente imposta, condotta e perduta.
Fu la dislocazione sulle isole Ionie a permettere alla Divisione Acqui una resistenza che fu negata alla maggioranza delle altre truppe; fu la decisione dei suoi uomini a determinare il combattimento; fu lo spirito di vendetta dei reparti tedeschi della Wehrmacht a provocare il massacro di 6.500 italiani, in gran parte trucidati dopo che si erano arresi.
1.500 perirono durante gli accaniti combattimenti, addirittura 5.000 furono passati per le armi e fucilati, ma non dimentichiamone altri 3.000 che dopo essere stati fatti prigionieri scomparvero in mare dopo che la nave che li stava deportando ebbe ad urtare delle mine.
Nel 1994 gli Yo Yo Mundi, grazie al professore Franco Castelli dell'Istituto di Storia della Resistenza e della Storia Contemporanea della Provincia di Alessandria, vennero a conoscenza di un testo tradizionale intitolato "Banditi della Acqui" e decisero di musicarlo ex novo per partecipare al progetto Materiale Resistente nato per raccontare anche in musica - attraverso testi e musiche tradizionali e non - una parte di quella storia italiana sovente dimenticata e di certo ancora in gran parte sconosciuta alle nuove generazioni.
Gli Yo Yo Mundi hanno scelto di interpretare questa canzone sia per le profonde emozioni che la storia ha evocato in loro e sia per un patto con le proprie origini: il gruppo è di Acqui Terme, città che ha dato il nome alla Divisione e pianto alcuni suoi concittadini che della stessa facevano parte.
E proprio tra la città di Acqui Terme e quella di Argostoli - il centro più importante dell'isola di Cefalonia -, alla fine degli anni '90 si intrecciarono rapporti di scambi culturali, sanciti con un gemellaggio. Tra i firmatari dello stesso - coincidenza significativa - figura anche il cantante degli Yo Yo Mundi, Paolo Enrico Archetti Maestri, all'epoca consigliere comunale.
Infine ci fa piacere ricordare che ad Acqui Terme si tiene ogni anno il Premio Acqui Storia che tra i suoi fondatori annovera Marcello Venturi, autore del libro Bandiera Bianca a Cefalonia, romanzo che ebbe il merito di far conoscere al grande pubblico i fatti accaduti a Cefalonia e Corfù e fino ad allora dimenticati.

Banditi della Acqui *

Banditi della Acqui in alto il cuore
sui monti di Cefalonia sta il tricolore
quelli che han combattuto non son tornati
sui monti di Cefalonia sono restati.

Soldati prigionieri (vigliaccamente) trucidati
nel mare e nelle cisterne furono poi gettati
quelli che han combattuto e torneranno
la sorte dei compagni ci racconteranno, ci racconteranno.

Banditi della Acqui in alto il cuore.
* Testo tratto da i Canti della Resistenza Italiana, di A. Virgilio Savona e M. L. Straniero, Rizzoli, 1985.