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Giovanni Domaschi

Anarchico e antifascista veronese. Nato a Verona il 30 dicembre 1891, milita da giovane nel Partito socialista, passando poi nelle file del movimento anarchico. E' attivo nell'organizzazione sindacale rivoluzionaria (USI) e nell'appoggio ai prigionieri politici. Lavora alle officine ferroviarie veronesi e successivamente apre un proprio laboratorio di fabbro. Il 26 maggio 1921 viene condannato a 15 mesi di carcere e un anno di vigilanza speciale; nuovamente arrestato nel novembre del 1926 viene condannato a 5 anni di confino. Trasferito a Favignana, poi a Lipari, il 21 luglio del 1928 riesce ad evadere dal carcere dell'isola grazie ad un travestimento. Ma viene ripreso due giorni dopo e condannato a quattro mesi di carcere. Il Tribunale Speciale fascista gli commina 15 anni di carcere per la sua attività contraria al regime. Il 16 febbraio 1929 evade anche dal carcere di Messina ma viene ripreso dopo tre giorni. Subisce una nuova condanna a tre anni di reclusione. Trasferito ancora, prima a Fossombronee poi a Piacenza viene scoperto mentre prepara una nuova evasione. Viene scarcerato nel 1936 da Roma, dove era stato trasferito, ma viene tradotto - come confinato politico - prima a Ponza, poi a Ventotene, infine nel campo di concentramento di Renicci d'Anghiari. Fuggito dal campo nel settembre del 1943 rientra a Verona, dove partecipa alla Resistenza nel primo CLN, in rappresentanza degli anarchici. Arrestato dalla Brigata Nera il 14 luglio 1944, viene torturato e consegnato ai tedeschi, che lo deportano dapprima a Flossemburg, poi a Dachau, dove muore il 23 febbraio 1945.