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Dino Piccoletti

Dino Piccoletti Si iscrisse al Partito Comunista dal 1943 dopo aver militato nell'Azione Cattolica.
Il CPCA gli aveva affidato il compito, che svolse fino al 1944, di reperimento e rilascio di carte di identità false per consentire il movimento agli evasi dai campi di concentramento e a quanti agivano nella clandestinità.
Cadde con altri sette antifascisti aretini a causa dell’esplosione di una bomba, forse con congegno a tempo, il giorno dopo la liberazione di Arezzo.
In via Guido Monaco, nei pressi della sezione dei fasci femminili i fascisti in fuga avevano collocato l’ordigno che, nell’esplosione coinvolse 12 giovani aretini.
Racconta il fratello Enzo che il povero Dino fu trasportato all’ospedale di Foiano della Chiana, dove non giunse vivo.