Ugo Masini
Era nato il 15 gennaio 1923 a Lucignano da Bruno e da Alduina Cangi. Insegnante elementare.
Terminati, con rapidità, gli studi superiori, conseguì il diploma di licenza magistrale a 19 anni, e sì iscrisse subito alla Facoltà di Lettere dell'Università di Firenze.
Chiamato alle armi nell'ottobre 1942, fu assegnato al IX reggimento bersaglieri di Piacenza.
L'8 settembre 1943 lo trovò col grado di caporale a Milano mentre si accingeva a raggiungere il corso allievi ufficiali.
Combattè, con eroismo, col suo reggimento per tre giorni, contro le truppe tedesche. Avvenuto lo sbandamento, riuscì a sfuggire alla cattura tedesca e, attraversando le montagne e i valichi dell'Appannino, raggiunse la propria famiglia.
Iniziò subito la sua attività clandestina, procurando armi e munizioni, collaborando attivamente con la banda del suo compagno, Licio Nencetti. In seguito al richiamo alle armi da parte della Repubblica di Salò, in riunione clandestina avvenuta a Foiano della Chiana fra studenti fu incaricato, assieme ad altri suoi compagni, di presentarsi e fare opera di sabotaggio nei reparti ai quali sarebbero stati destinati.
Fu così inviato al distretto di Poppi ed incorporato nel nucleo speciale, con mansioni amministrative. Riuscì a mettersi subito in contatto coi compagni, che già facevano parte della brigata garibaldina, con i quali venne stabilito un collegamento clandestino destinato a far giungere ai partigiani le disposizioni impartite alle truppe nazi-fasciste.
Assieme ad altri partigiani di Rigutino - Sinatti, Perticai, Vestri e Aldo Mastrodicasa - preparò un audace colpo di mano al comando della g.n.r. di Tregozzano, asportando armi, munizioni e raggiungendo contemporaneamente il gruppo "Vestri".
Nei giorni precedenti la liberazione di Arezzo, la sua banda prese il controllo della strada romana nel tratto Castiglion Fiorentino - Arezzo.
A seguito di una delazione la piccola formazione venne attaccata il 2 luglio da forze nazi-fasciste nei pressi di Camagiura.
Il durissimo combattimento si prolungò fino al giorno dopo quando, all'esaurimento delle munizioni, l'intera formazione venne annientata.