"Il manifesto anonimo affisso dai nazifascisti per annunciare la fucilazione del gruppo di partigiani di Sansepolcro. Fra i caduti viene indicato anche Lino Mercati che, invece, era sfuggito alla cattura." |
27 marzo 1944
Villa Santinelli
Verso la fine del marzo 1944, il "Gruppo Francini" di S. Sepolcro aveva decise di spostarsi verso Perugia, per unirsi ad altre formazioni partigiane di quella provincia.
Sotto la guida di Eduino Francini il gruppo di nove partigiani raggiunge Trestina e decide di fermarsi a Villa Santinelli.
La presenza di uomini armati non passa però inosservato ed il gruppo viene segnalato al comando della brigata nera di Città di Castello. Nella notte del 26 marzo 1944 la Villa viene circondata da consistenti forze repubblichine che intimano la resa ai partigiani.
Il gruppo di Francini decide invece per lo scontro e così, per tutta la notte i partigiani sostengono un durissimo combattimento nel corso del quale i fascisti non esitano a ricorrere ai mortai.
Alle 10 del 27 marzo il Prefetto di Perugina, presente sul luogo della battaglia, invoca l'aiuto del comando tedesco che invia sette autoblinde ed un considerevole numero di soldati.
Dopo un combattimento di quasi 18 ore e mezzo, i nove giovani partigiani, ormai senza più munizioni e quasi tutti feriti vengono catturati dai repubblichini.
Allineati contro un muro della Villa vengono massacrati a colpi di mitraglia e gettati in una fossa comune scavata nel vicino Cimitero.
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