Dario Polletti
Un tenero ricordo
[...]Quando la rividi rimasi di stucco: non me la ricordavo così bella! Ci salutammo calorosamente e capii che anche lei era felice di rivedermi, tanto che ci abbracciammo e ci baciammo. Quel giorno stesso ci mettemmo insieme.
Non era semplice vedersi, però, perché, come ho già detto, da casa Polletti vicino a Verniana, per arrivare a S. Martino il viaggio era lungo, passando da S. Pancrazio c'erano diversi chilometri di salita.
Di solito andavo a trovarla il giovedì e la domenica. Si andava alle feste, mi accompagnava a suonare e mi ricordo che mi faceva un po' anche da mamma, perché la mia, all'epoca, era già morta.
Ero giovane, spesso arrivavo con la giacca e i pantaloni sgualciti e Modesta ogni volta mi rimproverava e diceva che non sarebbe uscita con me in quelle condizioni, così mi faceva togliere i vestiti, li spazzolava, li stirava e solo allora potevamo andare in giro.[...]
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