Galliano Gervasi
Aldo Ducci ricorda Galliano Gervasi
[...]Galliano Gervasi era un uomo che aveva molto creduto e molto sofferto. Per questo valeva molto. Quanto lo si è visto soprattutto quando avrebbe potuto vendicarsi dei suoi nemici e non lo ha fatto; quando avrebbe potuto imporre rozzamente le sue idee e ha scelto la regola della democrazia, del confronto delle opinioni e della libertà. Questo comportamento riflette la grossa esperienza di vita che Galliano ha sempre portato con sé.
Come amministratore del Comune di Arezzo lo ricordo uomo di grande buon senso, con il quale suppliva a tante conoscenze o pseudoconoscenze che spesso, sotto la veste della tecnica, nascondono l'ignoranza profonda delle cose. In fondo Galliano vedeva molto più chiaramente dentro i problemi, e gli intrecci umani dei problemi, di quanto invece pretendevano di vedere i cosiddetti competenti. Anche nei rapporti umani portava una libertà, una spregiudicatezza, una capacità di comunicazione che scavalcava i limiti di partito, di opinione e di confessione religiosa. Galliano Gervasi vedeva davanti a sé. L'uomo stabiliva un rapporto immediato con l'uomo. Quando gli veniva chiesto qualcosa il suo problema non era minimamente di conoscere quale tessera aveva in tasca il suo interlocutore, ma soltanto se aveva ragione o aveva torto, se aveva bisogno o se fingeva di avere bisogno.
Con tutto ciò Galliano non fu affatto persona estranea alle parti. Al contrario, fu sempre un militante, fedele alle sue idee e al suo partito, mantenendo nella militanza una carica di umanità eccezionale che lo rendeva vicino a tutti, cosicché nessuno, anche avversario, lo ha mai sentito come un nemico. La sua è stata una grande lezione di vita per tutti e, devo aggiungere, una lezione di una umanità profonda che deriva anche da un'antica esperienza. Ho accennato prima all'esperienza di dolore. Certamente tutti gli anni di galera dell'amico Galliano sono stati un'esperienza terribile come le lotte e l'esperienza successiva. Ma la sua lezione viene da tempi ancora più antichi e da questa terra di Foiano (questo l'ho appreso da Raspanti e da studi riguardanti la storia dell'Ottocento) dove la democrazia non è una scoperta recente, ma antica.
A Foiano, da molti e molti anni prima delle origini di questo secolo, si è lottato per la libertà e la democrazia. In questo piccolo centro della Valdi-chiana si è sviluppata non soltanto una classe operaia accanto ad una classe contadina, ma anche un ceto anch'esso colto, intelligente e democratico che ha fatto di questo paese un punto avanzato di riferimento della democrazia in Valdichiana, Galliano Gervasi era espressione di questa cultura e di questa civiltà.[...]
Aldo Ducci, Per un avvenire migliore, a cura di Luca Berti, Arezzo, PAN, 1997
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