Costituzione dei Gruppi di combattimento
L'arruolamento volontario tra i partigiani dell'Italia centrale fu aperto soltanto nella seconda metà del dicembre 1944. Nelle province che fino a pochi mesi prima avevano conosciuto la lotta partigiana, migliaia di patrioti risposero con un indescrivibile slancio. Dovunque si ricostituirono le brigate garibaldine e ai veterani di quelle formazioni si unirono molti altri combattenti, trascinati dal comune entusiasmo e dalla campagna sostenuta dai partiti antifascisti.
Nella prima metà di gennaio del 1944, dalla sola provincia di Arezzo partirono quasi mille volontari, a cominciare dai partigiani e patrioti arruolati dalla XXIII brigata "Pio Borri".
Lo stesso fenomeno si ebbe a Firenze, Siena, Macerata, Ancona, Terni, Perugia e in altre città della Toscana, dell'Umbria, delle Marche e dell'Emilia. A Roma si arruolarono decine di giovani, compresi molti che erano stati attivi nei G.A.P. sotto l'occupazione tedesca. Affluiti fin dalla prima decade di gennaio dalle diverse province a quello che avrebbe dovuto essere il campo di raccolta e di addestramento di Cesano, presso Roma, al loro arrivo i volontari si trovarono di fronte a una situazione di tale caos organizzativo e a un così evidente tentativo di sabotaggio, che in molti casi i comandi delle formazioni partigiane dovettero prendere direttamente nelle loro mani la situazione. Soltanto nella prima decade di febbraio, dopo settimane di proteste e di pressioni, I primi gruppi di volontari ottennero di poter raggiungere iI fronte, dove la loro presenza era drammaticamente richiesta.
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