La funzione del CLN, nel capoluogo, fu coincide
con quella del Comitato Provinciale di Liberazione
Nazionale (CPLN).
Il 2 settembre 1943 fu eletto il Comitato provinciale
di concentrazione antifascista (CPCA) formato
di dieci persone, due per ogni partito rappresentato
(PCI, DC, PSIUP, PLI, PdA):
Dante Bruschi e Manlio Trippi per il partito
comunista italiano; Sante Tani e Achille Ravera
per la democrazia cristiana; Elio Bottarelli
e Luigi Ma scagni per il partito socialista
italiano di unità proletaria; Vincenzo
Guadagno e Pertinace Pofi per il partito liberale;
Carlo Salani e Antonio Curina per il partito
d’azione. Sante Tani fu nominato presidente.
Il 12 aprile 1944 ci furono alcune variazioni
ed il Comitato era formato da Giovanni Ciarpaglini,
Mario Gabrielli, Umberto Mugnai, don Onorio
Barbagli, Mascagni, Bottarelli, Guadagno, Pofi,
Arnaldo Funaro con Curina a svolgere le funzioni
di presidente.
Alla fine del giugno la composizione si ridusse
a soli cinque membri, quelli ancora presenti
in città: Ciarpaglini, don Carlo Tanganelli,
don Alfonso Girelli, Curina e Funaro.
Dopo la liberazione d’Arezzo, il Comitato
era composto, sempre sotto la presidenza di
Curina, da Ciarpaglini, Gabrielli, Mugnai, don
Alfonso Girelli, Mascagni, Angiolo Bondi, Giuseppe
Maggi, Franco Buoncristiano, Funaro. Si aggiunsero
in un secondo momento i due comandanti partigiani
Ferdinando Caprini e Siro Rosseti.
Nel mese di agosto 1944 Curina si dimise da
presidente e cambiò la rappresentanza
del PdA che indicò Aldo Ducci e Oliviero
Montaini. La presidenza fu assunta da Mascagni
che rimase in carica fino alla morte. Al suo
posto, nel novembre 1945, fu eletto Enrico Grazi.
|